G91-direzioni divergenti e nostalgia per i ’90 britannici.

14681882_1905058196388374_3206354384848498766_n

Il momento non è mai stato meno adatto per suonare Britrock. Per farlo sono richieste una certa dose di passione, coraggio e voglia di sfidare il mercato discografico, come raramente succede in italia. Questo è il caso dei G91, trio torinese guidato da Matthew Berth.

La volontà di andare controcorrente è resa manifesta già dal titolo dell’album di esordio, Your Reaction My Direction. Uno slogan che suona come una stoccata ad una scena musicale italiana, dai discografici ai tecnici, che troppo spesso non riesce a vedere oltre certi canoni musicali e commerciali molto limitati. Problema che ha storicamente limitato la diffusione di una scena Britpop/rock autoctona. Notare come i promettenti Haçienda già da anni si siano stabiliti oltre Manica.

Your Reaction My Direction è anche il titolo del singolo che lancia il disco, nonché uno dei brani più convincenti ed energici dell’intero lavoro, con apprezzato riferimento finale ai Secret Affair. Tra gli altri momenti degni di nota figurano il Britpop di Calling It Home, The Key, il tributo a Lennon di John L. e l’apertura Rise Up, brano sospeso tra i primi Oasis ed il glam-rock alla T-Rex ed Atomic Rooster.

Your Reaction My Direction è un disco valido per il suo genere, da cui traspare una non trascurabile tecnica e capacità compositiva da parte di Matthew Bert. La produzione di Alex Loggia (Statuto, The Neegro e ideatore dei The Minis) ne è l’indiscusso punto di forza, nota di merito considerando che il disco è frutto di un’iniziativa personale anziché essere legato ad un’etichetta.

L’eccessiva sensazione di tributo risulta, però, in una sottrazione di originalità al disco, che suona eccessivamente statico. Non si mette in dubbio che ciò sia anche voluto, ma probabilmente non è la soluzione migliore. Se questo fosse il ritorno discografico degli Oasis o dei Cast, sarebbe già in cima alle classifiche britanniche, ma non essendo così, il gusto è troppo spesso quello del cliché. Tutto suona troppo Oasis ’94-’98 e l’artwork/titolo ricorda forse anche troppo i Franz Ferdinand di Right Thoughts, Right Words, Right Action. Manca un piglio più personale, che si auspica possa arrivare in futuro.

L’attenzione al look c’è, almeno da parte del front man.  Cosa personalmente molto apprezzata e troppo spesso trascurata nello stivale. La sensazione, però, ancora una volta, è quello dell’eccessivo ‘scimmiottamento’ di Liam Gallagher. Il rischio è quello di spostare l’ago (e l’ego) della bilancia più sull’immagine che sul suono.

14434964_1862424913987620_7881778140357309903_o

Con un mercato discografico underground focalizzato si sul ritorno dei ’90, ma quelli più grunge e distorti con aggiunta di psichedelica, il Britpop è più fuori moda che mai. Ed è un peccato, perché in altri anni questo disco avrebbe potuto avere anche un discreto successo nazionale (l’inglese non troppo genuino lo frena parzialmente sul fronte britannico). Oggi, che piaccia o no, è altamente probabile che rimanga nella maggior parte dei casi materiale per 30/40enni nostalgici.

Your Reaction My Direction è disponibile in formato digitale sulle principali piattaforme digitali tra ci ITunes e Spotify. E’ possibile richiedere la copia fisica (CD) contattando la band attraverso la pagina Facebook o alle date italiane in supporto degli inglesi The Moons.

Lorenzo Ottone

Leave a comment